martedì 4 dicembre 2007


Digital Divide


Analisi E Possibili Soluzioni



L’espressione "digital divide" definisce il gap esistente fra coloro che possono utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione e coloro che, per varie ragioni, non possono. Questa rappresenta una tematica chiave della società contemporanea, in quanto segna lo spartiacque fra coloro che sono in grado di accedere a determinate informazioni e coloro che non sono in grado di farlo.

Il digital divide esprime anche l’impossibilità ad usare le tecnologie digitali per una considerevole percentuale delle popolazioni dei paesi industrializzati. Ciò significa che, anche se le persone possono permettersi l’acquisto di un pc o di un cellulare, non è detto che automaticamente siano in grado di utilizzarli.

Un altro aspetto della problematica del digital divide riguarda la capacità di sfruttare appieno le possibilità offerte da queste nuove tecnologie digitali; anche se fossero accessibili e di facile uso, vi sarebbero comunque molte persone non in grado di trarne tutti i possibili benefici.

L’economia

La carenza di opportunità di business assieme al lento progresso economico che caratterizza molti dei paesi in via di sviluppo sono certamente le ragioni primarie del digital divide. I governi di questi paesi poveri hanno da affrontare sfide ben più difficili, quali fame, sanità e sicurezza, prima di pensare a fantomatici sviluppi tecnologici.

Il risultato è che le popolazioni di questi paesi non raggiungono alti livelli di educazione e non hanno le conoscenze necessarie per utilizzare queste tecnologie. Il 14 Marzo 2005 le Nazioni Unite hanno stabilito la creazione del Fondo di Solidarietà Digitale per finanziare progetti riguardanti “l’uso e la distribuzione di nuove tecnologie di informazione e comunicazione” e “la possibilità di permettere alle persone o ai paesi esclusi di entrare nella nuova era della società informatizzata”. Il vero digital divide è fra coloro che hanno accesso ad una rete mobile e quelli senza.

In aree come Nord America, Europa, Australia, e i paesi sviluppati dell’Asia, il prezzo dei computer non è più un problema, così come quello dei cellulari. Il computer più economico sul mercato. Se è vero che comunque vi sono persone che non possono permettersi di spendere tale cifra, i prezzi dei computer diminuiscono ogni anno così come quelli dei cellulari che lo fanno in maniera ancor più rapida.

L’alfabetizzazione

Le persone hanno difficoltà a comprendere l’uso delle caratteristiche di ricerca avanzate o non sanno esattamente quale parola chiave utilizzare. Molti fra di loro selezionano acriticamente i risultati e sono all’oscuro del fatto che i motori di ricerca diano priorità a determinati risultati in quanto sponsorizzati.

Un’altra problematica interessante che ha aiutato il digital divide a crescere è la cosiddetta “sperequazione partecipativa”, che si riferisce al fatto che nelle comunità online e nei social network basati sugli utenti, molti di essi non partecipano e preferiscono rimanere passivamente sullo sfondo.

A causa del fatto che mancano delle capacità per partecipare e contribuire attivamente alla crescita della comunità, molti utenti rimangono alla mercé delle decisioni altrui. Per esempio, le persone spesso accettano la home page scelta di default dal produttore del computer o dal loro ISP (i motori di ricerca pagano molto bene questa prassi), piuttosto che sceglierne una in linea con i propri bisogni.


http://www.masternewmedia.org/it/2007/01/29/digital_divide_analisi_e_possibili.htm

venerdì 30 novembre 2007

VENTURINI DAVIDE DIGITAL DIVIDE


IN ITALIA
Secondo molti studiosi, in Italia il Digital divide si manifesta nell'esclusione di milioni di cittadini dal collegamento veloce ad Internet garantito dalla tecnologia DSL, chiamato anche banda larga.

BANDA LARGA

La banda larga, definita alla luce della tecnologia attuale a partire da un valore soglia di 1.2 megabit/sec. non è contemplata né dalla legislazione italiana né da quella europea come obbligo di servizio universale.

La copertura del territorio italiano con accessi a Internet a velocità superiori a 1 megabit/sec. resta al di sotto della media europea (95% di Regno Unito, oltre il 90% in Francia) e di Stati con un territorio più vasto dell'Italia e una più bassa densità abitativa e quindi più piccoli centri da coprire.

In Francia e Regno Unito tale livello di copertura è in buona parte dovuto all'utilizzo diffuso di tecnologie wireless, o di altre quali Reach Extended ADSL2, liberalizzate da alcuni anni, per servire territori rurali in cui la centrale sarebbe troppo distante da molte abitazioni per poter offrire un servizio DSL.

Anche in Italia con i link via wireless sarebbe possibile una copertura totale del territorio, con l'onere di installare un DSLAM in ognuna delle 10800 centrali telefoniche italiane.

A detta di molti operatori nel settore delle telecomunicazioni, la banda larga è un fattore d'importanza strategica per la ripresa di competitività delle imprese italiane, quanto la creazione di una rete di trasporti autostradale e ferroviaria più efficiente. È importante in questo senso l'integrazione fra informatica e logistica, per favorire la circolazione di idee e di merci.

La banda larga è anche una necessità del mondo dell'università e della ricerca scientifica che lavorano su una grande mole di dati e utilizzano la rete come strumento da cui attingere potenza di calcolo.

SOLUZIONI AL DIGITAL DEVIDE

La recente disponibilità della tecnologia Wimax potrebbe contribuire a risolvere il Digital divide italiano: entro la fine del 2007 sarà avviata la Gara pubblica per l'assegnazione delle frequenze per il WiMAX.



IL DIGITAL DIVIDE
Risulta difficile definire in modo appropriato il digital divide; in prima approssimazione si puo'
dire che rappresenta la frattura tra il mondo che utilizza come strumenti le nuove tecnologie
(internet, telecomunicazioni e informatiche in genere) e invece chi non ha accesso a tutto
questo. Digital Divide tra il mondo ricco e mondo povero, ma anche all'interno dello stesso
mondo ricco tra persone che hanno e non hanno strumenti per accedere alle tecnologie o alle
conoscenze per utilizzarle in maniera critica. Le tecnologie in questa dscussione non dovrebbero essere intese come panacea di tutti i mali ma vanno invece comprese come una opportunita' i sviluppo, se introdotte ed utilizzate in maniera appropriata, non dimenticando che oltre alle iide tecnologico esistono tante e forse piu’ drammatiche forme di divide: acqua, elettricita’, cbo, case, medicine. Negli ultimi due anni si sta parlando moltissimo di digital divide,
testimonianza sono le iniziative delle agenzie internazionali: per la World Bank, Nazioni Unite e molte altre ancora.
Anche nell’ambito delle organizzazioni non governative e delle fondazioni si e’ avuta una grande attenzione per queste tematiche, rivista online di
volontariato ha una sezione dedicata al Digital Divide.


N.B:
La definizione digital divide racchiude in sé
complesse problematiche che coinvolgono tutti gli aspetti della vita di una
comunità: economici, culturali, sociali.


NEI PAESI POVERI
I paesi avanzati stanno basando sempre di più i loro sistemi produttivi, amministrativi e comunicativi sulle nuove tecnologie digitali. Per noi l’introduzione e la diffusione delle ICT stanno profondamente mutando anche i rapporti sociali. Data la portata di questa trasformazione, si parla di una vera e propria “rivoluzione digitale”, i cui effetti, positivi e negativi, sono oggetto di discussione teorica e politica.
Le possibilità offerte dalle ICT (Information Communication Technology) anche nei paesi cosiddetti emergenti sono molteplici e di grande efficacia per cui l’utilità e l’importanza delle ICT in tutti paesi, siano essi più o meno sviluppati, è innegabile.
Il problema si pone quando consideriamo il crescente divario fra Nord e Sud dal punto di vista degli accessi fondamentali quali la salute, l’istruzione, un tenore di vita dignitoso, la democrazia e i diritti umani. Questi accessi condizionano a loro volta l'accesso alle nuove tecnologie, allo stesso modo in cui l'esclusione e l'emarginazione sociale, l'esclusione dai processi decisionali e democratici, condizionano e vengono aggravati dalla esclusione dall'utilizzo delle nuove tecnologie. In questo scenario si rendono necessarie politiche di inclusione digitale, politiche che sono già state attuate nel corso degli anni '90 nei paesi ricchi, allo scopo di colmare il loro divario digitale interno. Queste politiche, come ad esempio quelle dell'amministrazione Clinton in America, hanno provvisto scuole, biblioteche e altri enti pubblici, di computer e connessione a Internet e hanno proposto dei corsi gratuiti per le minoranze, come quelle ispanoam maggiormente svantaggiate nell'accesso alle ICT.
Attualmente si sta cercando di adattare queste politiche a livello internazionale e inserirle quindi in un contesto di cooperazione allo sviluppo, adeguandole a contesti spesso ben diversi da quello nordamericano.
Le ICT offrono grandi possibilità per lo sviluppo, ma la loro adozione deve essere aiutata con politiche scrupolose e mirate, pena un ulteriore aggravamento del divario (non solo digitale) fra Nord e Sud.






DIGITAL DIVIDE

Per Digital Divide si intende alla lettera divario, divisione digitale: esso viene inteso come mancanza di accesso e di fruizione alle nuove tecnologie di comunicazione e informatiche. Da qualche anno ormai si parla di questo argomento, che con il passare del tempo riguarda aspetti sempre diversi delle nuove tecnologie e non solo: molti sono gli aspetti anche sociali della questione.

Storicamente, i primi che parlarono di digital divide furono Al Gore e Bill Clinton, quando, all'inizio degli anni novanta, intrapresero una politica di forte sviluppo e potenziamento dell'infrastruttura di internet negli Stati Uniti.
Il concetto di "divario digitale" era riferito alla difficoltà di accesso a internet in determinate zone del paese (difficoltà intesa anche sotto l'aspetto dei costi).

In quegli anni internet esplode come fenomeno di massa e diventa sempre di più un mezzo di lavoro e di business: non essere connessi alla rete (o non avere gli strumenti cognitivi per farlo), significa quindi essere relegati ai margini della società. Nascono così vari progetti per colmare il divario digitale americano nell'amministrazione Clinton.

La tecnologia non dovrebbe servire a creare dei bisogni indotti in questi paesi (computer sempre più potenti, connettività ultraveloce, nuove releasedi programmi dei quali si sfrutta l'1% delle capacità, etc.), ma a farli sentire partecipi e in grado di creare uno sviluppo tecnico più adeguato alle loro reali esigenze. Qui iniziamo a toccare un altro punto importante della questione: le tecnologie ICT rappresentano un "paradigma tecnologico", ovvero un insieme di regole e metodi che determinano un modo di produzione e quindi un modello sociale.

Mai come in questo momento le tecnologie non sono neutre; dal tipo di scelte che vengono fatte si possono decidere i vari tipi di futuri che ci aspettano: sicurezza dei dati, codici dei programmi, sistemi operativi, protocolli applicativi etc etc.
La tecnologia non dovrebbe servire a creare dei bisogni indotti in questi paesi (computer sempre più potenti, connettività ultraveloce, nuove releasedi programmi dei quali si sfrutta l'1% delle capacità, etc.), ma a farli sentire partecipi e in grado di creare uno sviluppo tecnico più adeguato alle loro reali esigenze.
Qui iniziamo a toccare un altro punto importante della questione: le tecnologie ICT rappresentano un "paradigma tecnologico", ovvero un insieme di regole e metodi che determinano un modo di produzione e quindi un modello sociale.

COSA FARE?

L'idea è quella di formare una community in grado di discutere problemi generali relativi a queste problematiche, ma anche di dare indicazioni tecniche e lanciare una serie di progetti specifici su queste tematiche. Sul Pluto è stata aperta una mailing list (alla quale chi vuole iscriversi è il benvenuto), pluto-divide, che cercherà di fare da collettore di tutto ciò. Parlare di tipi di applicazioni, di progetti di alfabetizzazione informatica, prendere contatti con associazioni, ONG, centri di eccellenza nei paesi in via di sviluppo per lavorare insieme su progetti che vedano nel software libero un mezzo di diffusione di tecnologie sostenibili potrebbe essere un inizio. La connettività, ma non solo: l'informatica, le applicazioni, la lingua e tanti altri aspetti legati allo sviluppo tecnologico.

digital divide



digital divide


Viene inteso come mancanza di accesso e di fruizione alle nuove tecnologie di comunicazione. I primi che parlarono di digital divide furono Al Gore e Bill Clinton, quando, all'inizio degli anni novanta, intrapresero una politica di forte sviluppo e potenziamento dell'infrastruttura di internet negli Stati Uniti.

Il concetto di "divario digitale" era riferito alla difficoltà di accesso a internet in determinate zone del paese. In quegli anni internet esplode come fenomeno di massa e diventa sempre di più un mezzo di lavoro e di business: non essere connessi alla rete significa quindi essere relegati ai margini della società. Con il passare del tempo, la "rivoluzione internet" inizia a interessare un po' tutto il mondo industrializzato e queste tematiche cominciano ad essere sentite anche in altri paesi fino a raggiungere anche il sud del pianeta. Il digital divide rischia di incrementare ulteriormente la forbice tra paesi sviluppati e non. Sarebbe sicuramente sbagliato credere che andando ad incidere sul digital divide si possano risolvere i problemi gravi che affliggono queste società.

Le tecnologie ICT rappresentano un "paradigma tecnologico", ovvero un insieme di regole e metodi che determinano un modo di produzione e quindi un modello sociale.
Un paradigma tecnologico non sostenibile può creare molti problemi che - tra l'altro - potrebbero ritornarci indietro amplificati (come ad esempio i problemi ambientali). Nell'ambito dell'informatica e delle nuove tecnologie, il paradigma tecnologico più sostenibile è sicuramente quello legato al free software. Il modello cooperativo a cui fa riferimento, la possibilità di personalizzare per le diverse esigenze i software e la possibilità di partecipare attivamente all'innovazione entrando nel merito delle cose trattate sono alcuni dei suoi punti di forza. Se la strada per affrontare il problema sarà questa, allora non saranno soltanto i paesi in via di sviluppo a trarne benefici diretti, ma anche tutta la comunità a livello mondiale.
Secondo me è una tecnologia molto utile se viene utilizzata anche nei Paesi più poveri.

IL DIGITAL DIVIDE

IL DIGITAL DIVIDE
La diffusione delle tecnologie dell’informazione presuppone da una parte grandi investimenti economici, dall’altra la presenza di infrastrutture e servizi, spesso assenti in molti paesi,. All’interno del Nord, ad essere svantaggiate nell’accesso e nell’utilizzo delle nuove tecnologie sono soprattutto alcune categorie sociali, appartenenti a fasce socialmente deboli; nel Sud, si può disegnare una mappa che vede il continente asiatico in ritardo, ma con una discreta percentuale di diffusione e utilizzo delle tecnologie dell’informazione;
Le maggiori difficoltà per la diffusione della ICT sono date dalla carenza delle infrastrutture per le telecomunicazioni e dai costi elevati di utilizzo delle linee telefoniche, dalla scarsa presenza di computer e attività di alfabetizzazione relative al loro utilizzo, dalla diffusione geografica delle connessioni, che è concentrata nelle grandi città o esclusivamente nelle capitali, mentre è totalmente assente nelle zone rurali, nelle quali vive invece la maggior parte della popolazione
I progetti oggi attivi nel sud del mondo tesi a promuovere lo sviluppo delle nuove tecnologie sono numerosi, ma ancora in fase sperimentale ed insufficienti data la portata del problema.

L’Unesco promuove un progetto “UNESCO’s INFORMAFRICA” mirato all’introduzione delle ICT utilizzando come strategia la formazione di specialisti. E’ assente però una strategia di cooperazione che metta in relazione gli interventi delle diverse agenzie internazionali.

Il problema si pone quando consideriamo il crescente divario fra Nord e Sud dal punto di vista degli accessi fondamentali quali la salute, l’istruzione, un tenore di vita dignitoso, la democrazia e i diritti umani. Questi accessi condizionano a loro volta l'accesso alle nuove tecnologie, allo stesso modo in cui l'esclusione e l'emarginazione sociale, l'esclusione dai processi decisionali e democratici, condizionano e vengono aggravati dalla esclusione dall'utilizzo delle nuove tecnologie.

Possiamo affermare che per utilizzare Internet bisogna saper leggere e scrivere, pertanto gli analfabeti saranno maggiormente esclusi in un mondo che si serve sempre di più del computer; i poveri avranno un ulteriore elemento di povertà nel non disporre di un computer e non saper usarlo; i disabili avranno una ulteriore barriera fisica in un mondo che comunica tramite una macchina complessa fatta di tastiera, mouse e schermo che per essere utilizzati hanno bisogno di perfetta integrità nella vista, nel tatto e nei movimenti. Attualmente si sta cercando di adattare queste politiche a livello internazionale e inserirle quindi in un contesto di cooperazione allo sviluppo, adeguandole a contesti spesso ben diversi da quello nordamericano.



Secondo molti studiosi, in Italia il Digital divide si manifesta nell'esclusione di milioni di cittadini dal collegamento veloce ad Internet garantito dalla tecnologia DSL, chiamato anche banda larga.

La banda larga, definita alla luce della tecnologia attuale a partire da un valore soglia di 1.2 megabit/sec. non è contemplata né dalla legislazione italiana né da quella europea come obbligo di servizio universale.

La copertura del territorio italiano con accessi a Internet a velocità superiori a 1 megabit/sec. resta al di sotto della media europea (95% di Regno Unito, oltre il 90% in Francia) e di Stati con un territorio più vasto dell'Italia e una più bassa densità abitativa e quindi più piccoli centri da coprire.

In Francia e Regno Unito tale livello di copertura è in buona parte dovuto all'utilizzo diffuso di tecnologie wireless, o di altre quali Reach Extended ADSL2, liberalizzate da alcuni anni, per servire territori rurali in cui la centrale sarebbe troppo distante da molte abitazioni per poter offrire un servizio DSL.

Anche in Italia con i link via wireless sarebbe possibile una copertura totale del territorio, con l'onere di installare un DSLAM in ognuna delle 10800 centrali telefoniche italiane.

A detta di molti operatori nel settore delle telecomunicazioni, la banda larga è un fattore d'importanza strategica per la ripresa di competitività delle imprese italiane, quanto la creazione di una rete di trasporti autostradale e ferroviaria più efficiente. È importante in questo senso l'integrazione fra informatica e logistica, per favorire la circolazione di idee e di merci.

La banda larga è anche una necessità del mondo dell'università e della ricerca scientifica che lavorano su una grande mole di dati e utilizzano la rete come strumento da cui attingere potenza di calcolo.

La recente disponibilità della tecnologia Wimax potrebbe contribuire a risolvere il Digital divide italiano: entro la fine del 2007 sarà avviata la Gara pubblica per l'assegnazione delle frequenze per il WiMAX.


Il problema del digital divide nel mondo


Il problema del digital divide è di per sé già presente all'interno degli stati più sviluppati. Sicuramente però i suoi effetti sono ancor più devastanti all'interno dei paesi arretrati: l'impossibilità d'avvicinarsi alla tecnologia chiude infatti qualsiasi possibilità di recupero economico di questi paesi.


Nell'ambito delle iniziative finalizzate a colmare il divario digitale è stato istituito dall'Assemblea delle Nazioni Unite il Gruppo di Esperti di Alto Livello che ha presentato all'Assemblea del Millennio il primo piano di azione globale finalizzato al superamento di questo divario.


Oggi il significato continua ad essere utile in riferimento alle divergenze interne ai contesti nazionali: ma con la divulgazione delle nuove tecnologie in tutti i settori della nostra quotidianietà e al di là delle geografie nazionali, con digital divide ci si riferisce più comunemente alla dimensione del problema su scala globale, ed in alcuni casi si è esteso il senso al divario nella fruizione più generale di informazione.



La situazione in L'Italia


A detta di molti operatori nel settore delle telecomunicazioni, la banda larga è un fattore d'importanza strategica per la ripresa di competitività delle imprese italiane, quanto la creazione di una rete di trasporti autostradale e ferroviaria più efficiente.


La banda larga è anche una necessità del mondo dell'università e della ricerca scientifica che lavorano su grandi moli di dati e utilizzano la rete come strumento da cui attingere potenza di calcolo.Storicamente, i primi che parlarono di digital divide furono Al Gore e Bill Clinton, quando, all'inizio degli anni novanta, intrapresero una politica di forte sviluppo e potenziamento dell'infrastruttura di internet negli Stati Uniti.


Il concetto di "divario digitale" era riferito alla difficoltà di accesso a internet in determinate zone del paese (difficoltà intesa anche sotto l'aspetto dei costi).In quegli anni internet esplode come fenomeno di massa e diventa sempre di più un mezzo di lavoro e di business: non essere connessi alla rete (o non avere gli strumenti cognitivi per farlo), significa quindi essere relegati ai margini della società. Nascono così vari progetti per colmare il divario digitale americano nell'amministrazione Clinton.


Con il passare del tempo, la "rivoluzione internet" inizia a interessare un po' tutto il mondo industrializzato e queste tematiche cominciano ad essere sentite anche in altri paesi fino a raggiungere anche il sud del pianeta.


Per inquadrare correttamente il digital divide nei paesi in via di sviluppo dovremmo inserirlo come l'ultimo dei tanti "divide" che riguardano determinate aree: povertà, sfruttamento delle risorse ad opera di multinazionali, mancanza di energia elettrica, problemi politici, mancanza di istruzione, degrado.


In ambito internazionale, negli ultimi anni si stanno elaborando moltissimi progetti su queste tematiche a livello governativo.In ambito non governativo, molte ONG e Associazioni - soprattutto anglosassoni - si stanno occupando del problema, con attività che vanno dalla alfabetizzazione informatica al reperimento di macchine, dal supporto a grandi progetti di informatizzazione alla creazione di portali specifici dedicati a queste tematiche.

Cosa fare?

L'idea è quella di formare una community in grado di discutere problemi generali relativi a queste problematiche, ma anche di dare indicazioni tecniche e lanciare una serie di progetti specifici su queste tematiche. Sul Pluto è stata aperta una mailing list (alla quale chi vuole iscriversi è il benvenuto), pluto-ddivide, che cercherà di fare da collettore di tutto ciò.


Parlare di tipi di applicazioni, di progetti di alfabetizzazione informatica, prendere contatti con associazioni, ONG, centri di eccellenza nei paesi in via di sviluppo per lavorare insieme su progetti che vedano nel software libero un mezzo di diffusione di tecnologie sostenibili potrebbe essere un inizio.


La connettività, ma non solo: l'informatica, le applicazioni, la lingua e tanti altri aspetti legati allo sviluppo tecnologico.

Digital divide

Cos'è il digital divide?

Per Digital Divide si intende alla lettera divario, divisione digitale: esso viene inteso come mancanza di accesso alle nuove tecnologie di comunicazione da parte dei paesi meno industrializzati. Da qualche anno ormai si parla di questo argomento e, con il passare del tempo, riguarda aspetti sempre diversi delle nuove tecnologie e non solo: molti sono gli aspetti anche sociali della questione.

La tecnologia non dovrebbe servire a creare dei bisogni indotti in questi paesi (computer sempre più potenti, connettività ultraveloce, nuove release di programmi dei quali si sfrutta l'1% delle capacità, etc.), ma a farli sentire partecipi e in grado di creare uno sviluppo tecnico più adeguato alle loro reali esigenze.

Un paradigma tecnologico non sostenibile può creare molti problemi che - tra l'altro - potrebbero ritornarci indietro amplificati (come ad esempio i problemi ambientali). Nell'ambito dell'informatica e delle nuove tecnologie, il paradigma tecnologico più sostenibile è sicuramente quello legato al free software.
Il modello cooperativo a cui fa riferimento, la possibilità di personalizzare per le diverse esigenze i software e la possibilità di partecipare attivamente all'innovazione entrando nel merito delle cose trattate sono alcuni dei suoi punti di forza. Se la strada per affrontare il problema sarà questa, allora non saranno soltanto i paesi in via di sviluppo a trarne benefici diretti, ma anche tutta la comunità a livello mondiale.

Cosa fare?
L'idea è quella di formare una community in grado di discutere problemi generali relativi a queste problematiche, ma anche di dare indicazioni tecniche e lanciare una serie di progetti specifici su queste tematiche.

Il problema più difficile a oggi sembra essere quello di far incontrare l'esperienza pluriennale nei progetti di cooperazione delle ONG con l'importante bagaglio tecnico della comunità free software.
Se questi due mondi riusciranno ad incontrarsi su dei progetti specifici e a far tesoro reciprocamente l'uno delle esperienze dell'altro, forse si potrà iniziare a vedere un futuro meno cupo per il digital divide, destinato altrimenti a diventare un nuovo e micidiale strumento di colonizzazione.

Fonte:http://www.pluto.it/files/journal/pj0207/Digital_Divide.html
DIGITAL DIVIDE


Il termine Digital "DIVIDE" cominciò ad essere utilizzato dalle amministrazioni americane per indicare la non omogenea fruizione dei servizi telematici tra la popolazione statunitense.
Il problema del Digital divide è di per sé anche presente all’interno degli stati più sviluppati. Sicuramente però i suoi effetti sono ancor più gravi all’interno dei paesi arretrati: l’impossibilità d’avvicinarsi alla tecnologia oggi chiude infatti qualsiasi possibilità di recupero economico di questi paesi. Il DD potrebbe creare differenze non solo nel reddito, ma nell'informazione, cosa che a lungo può creare ben più danni. Il DD oggi viene contrastato attraverso significative attività di riutilizzo dell'
hardware grazie all'installazione di software libero, cioè non solo gratuito, ma anche liberamente e legalmente copiabile e ridistribuibile.
Le
Nazioni Unite si sono mobilitate per il raggiungimento di un obiettivo fondamentale: permettere che l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione diventi un servizio a disposizione di tutta l’umanità.


EVENTI:





  1. ROMA
    CONVEGNO
    "Lo sviluppo della società dell'informazione tra esclusione ed opportunità"
    I paesi avanzati stanno basando sempre più i loro sistemi produttivi, amministrativi e comunicativi sulle nuove tecnologie digitali. Ma queste offrono reali opportunità di sviluppo per tutti o costituiranno un ulteriore elemento di distanza tra paesi ricchi e poveri?
    20 e 21 marzo
    Residenza di Ripetta - Via di Ripetta, 231 ROMA


  2. PALERMO
    11-12 aprile 2002
    International Conference "E-government for development".


  3. GINEVRA
    Dal 12 al 15 dicembre 2003 si terranno a Ginevra i lavori del Primo Incontro Mondiale sulla Società dell'informazione, organizzato dall'agenzia delle Nazioni Unite ITU (Information Telecommunication Union).

In Italia il digital divide aumenta implacabilmente rispetto all’Europa. Aumenta insieme agli stipendi e alle stock option dei manager di Telecom Italia. Negli Stati Uniti più del 50% delle famiglie non ha l' adsl, In Italia ci sono zone dove non è coperto neppure il cellulare.
Sono Stati creati anche dei siti come "Anti digital Divide" che serve per venire incontro alle persone e ci sono tecnici che intervengono in vari campi per creare ad asempio la rete per i cellulari o anche l' ADSL.
In Italia sono ben 10 milioni di persone che sono senza banda larga cosi chiamata in internet l' ADSL.

(it.wikipedia.org/wiki/Digital_divide http://www.beppegrillo.it/2007/02/italian_digital_divide.html)

digital divide

Digital divide: la tecnologia in aiuto dell’Africa.


Tristan da Cunha è situata più di 2680 chilometri a ovest di Città del Capo, in Sud Africa, è abitata da circa 270 cittadini britannici ed è raggiungibile solo via nave, dopo un viaggio di una settimana o più. Da oggi Tristan da Cunha potrà ora accedere a teleassistenza medica avanzata.
IBM e Beacon Equity Partners, insieme a Medweb, University of Pittsburgh Medical Center e il Governo di Tristan da Cunha, hanno annunciato il buon risultato del “Progetto Tristan”.
Questa soluzione di telemedicina testata e collaudata è una combinazione di apparecchiature mediche, comunicazioni satellitari e cartelle cliniche elettroniche supportate in remoto, che consente a esperti di tutto il mondo di assistere i medici dell’isola nella loro attività quotidiana, con diagnosi e supporto di emergenza.
Fino a poco tempo fa, l’unico medico dell’isola, il dottor Carel Van der Merwe, poteva affidarsi a una tecnologia minima e a un supporto medico limitato. Lavorando da un ospedale senza nemmeno un telefono proprio per fornire assistenza ai pazienti, spesso ha eseguito diagnosi e procedure "salvavita" senza apparecchiature adeguate o competenza specialistica. Data l’assenza di un sistema di comunicazioni in grado di accettare allegati di posta elettronica, aiutare a interpretare le radiografie o gli elettrocardiogrammi, si affidava a immagini digitali scansite, stampate e mandate via fax a specialisti a migliaia di chilometri di distanza, ritardando le diagnosi di giorni. L'isola non è provvista di piste di atterraggio, quindi l'evacuazione di emergenza o l'intervento medico esterno sono stati e rimangono ancora oggi pressoché impossibili.
Il Progetto Tristan, che si basa su standard aperti e utilizza come sistema operativo Linux, migliorerà enormemente il livello di assistenza medica e il tenore di vita dell’isola. Il medico locale potrà ora acquisire elettronicamente e condividere dati e informazioni mediche, inclusi radiografie ed elettrocardiogrammi, oltre a valutazioni della funzione polmonare e a esami mediante videocamera, con consulenti. Le comunicazioni satellitari consentiranno ai clinici di fornire consigli diagnostici in tempo reale e suggerimenti terapeutici al medico curante.
Medweb_Progetto_Tristan.html

DIGITAL DIVIDE

Digital divide, è il termine tecnico utilizzato in riferimento alle disuguaglianze nell’accesso e nell’utilizzo delle tecnologie della cosiddetta “società dell’informazione”.

Divario, disparità, disuguaglianza digitale significano in sostanza la difficoltà da parte di alcune categorie sociali o di interi paesi di usufruire di tecnologie che utilizzano una codifica dei dati di tipo digitale rispetto ad un altro tipo di codifica precedente, quella analogica.

Ma la definizione digital divide racchiude in sé complesse problematiche che coinvolgono tutti gli aspetti della vita di una comunità: economici, culturali, sociali.

La disparità digitale è, in realtà, solo uno degli aspetti indotti dalla globalizzazione e molteplici sono le relazioni tra la diffusione di questa e la diffusione delle tecnologie dell’informazione.
Sicuramente l’Information Technology (IT) non è la causa dei cambiamenti che stiamo vivendo, ma uno strumento senza il quale niente di ciò che sta cambiando le nostre vite sarebbe possibile.
....
Partiamo da qui per un approfondimento ...

venerdì 16 novembre 2007

IL TEATRO
Il teatro è un edificio, solitamente grande con al suo internuo una sala piena di poltrone comode e dove davanti ad esse c'è un palcoscenico. Viene utilizzato per rappresentare spettacoli, che spesso presentano anche balletti e musicol. Inoltree vengono rappresentate anche tragedie e commedie. Si può sviluppare in un luogo greco, dove veniva utilizzato per festeggiare feste particolarmente importanti nel quale gli attori erano solo uomini e nel caso della presenza di una parte femminile utilizzavano le maschere. Poi in un luogo romanbio dove si rappresentavamno vari tipi di generi, opere liriche , danze ma sopprattutto rappresentazioni teatrali di prosa. Mentre adesso anche in teatri moderni come il "Filarmonico". Per la rappresentazione di uno spettacolo occorrono i costumi adatti, gli attori, il copione e anche una scenografia.

Windows Live Messnger




Messenger (abbreviato in msn) è un programma che, dopo che l'hai installato sul persona computer, avendo una connessione Internet, puoi "chattare" e chiamare altricontatti gratuitamente. Per prima cosa bisogna collegarsi al seguenti indirizzo:http://www.msn.it/ e registrarsi successivamente. Questo programma ha delle funzioni di base per esempio : 1. Aggiungi un amico 2.Cambia lo stato personale 3.Invia messaggi non in linea Questi applicazioni vengo spiegate in modo dettagiato al seguente link:http://www.messenger.it/funzioni_base.html#aggiungi Sucessivamente si potranno cambiare gli sfondi e condividerli con gli altri contatti, Giocare insieme hai tuoi amici ed effettuare Videochiamate ( se si è in possesso di una webcam) completamente gratuite :=)
Ultimamente è uscita la versione Windows Live Messenger 2008, essendo molto aggiornata vi consiglio di scaricarla dal sito ufficiale:http://www.messenger.it/
Esso è molto facile da installare e da usare avendo icone comprensibile hai meno esperti.
Esistono molti programmi che comprendono delle chat come "yahoo mail" o "Gmail". Quello in questione secondo il mio parere è sia il più usato sia il più utile essendo molto veloce nella comprensione delle icone e open source ( cioè una vasta modificabilità).
Per ulteriori informazioni contattatemi al seguende indirizzo: Djgiamma@hotmail.it

High School Musical 2



High School Musical 2



High School Musical 2 è il sequel di High School Musical. Ha debuttato con la Prima TV il 17 agosto 2007 negli Stati Uniti sui canali Disney Channel e Family Channel. Questo film è stato da Kenny Ortegan ed è una commedia/musical interpretata da attori giovanissimi.



I personaggi principali sono:



Troy Bolton (Zac Efron)



Gabriella Montez (Vanessa Hudgens)



Sharpay Evans (Ashley Tisdale)



Ryan Evans (Lucas Grabeel)



Chad Danforth (Corbin Bleu)



Taylor McKessie (Monique Coleman)



Trama: Tempo d'estate e anche per i ragazzi della East High è arrivato il momento di andare in vacanza. Troy Bolton cerca di trovare un lavoro estivo per guadagnare dei soldi e per passare il tempo al Country Club Lava Springs che si affaccia sul mare. Con l'occasione,aiuta Gabriella a trovare un lavoro come bagnina, ma trova anche dei lavori per Chad, Taylor & Kelsi come camerieri e per Zeke, Martha, Jason come cuochi.Un giorno appena finito di lavorare Troy si reca con Gabriella da Kelsi: la giovane pianista sta preparando una nuova canzone e una nuova coreografia che vorrebbe fosse proposta dagli amici allo spettacolo estivo finale. All'inizio Troy non è molto convinto di debuttare ancora , ma con la dolcezza di Gabriella accetta la proposta.Troy continua a lavorare al Lava Springs ma all'improvviso gli viene proposto di cambiare mansione e lavorare quindi come insegnante di golf; il ragazzo accetta anche per un prosperoso guadagno. Il giovane non sa che tutto ciò è opera di Sharpay per allontanare Troy dalla sua fiamma Gabriella e tenerlo tutto per sè.Una sera Troy viene invitato a cena dai genitori di Sharpay, titolari del Country Club: dialogando, a Troy viene proposto di unirsi ad una squadra di Basket molto popolare in America e Troy promette a Sharpay che canterà con lei nel Talent Show di fine estate. Così Sharpay lo costringe a servirla sempre di più e fa si che Gabriella non abbia mai tempo per stare da sola con Troy e i suoi amici, finchè Gabriella fa ritorno a casa lasciando Troy in lacrime,cantando gotta go my own way .Furioso più che mai, proprio il giorno dello spettacolo Troy dice a Sharpay di non volere più cantare con lei e la ragazza è disperata. Così Troy si riappacifica con i suoi amici che la sera dello spettacolo gli fanno una grande sopresa: Gabriella torna al Country Club e i due cantano innamorati Everyday davanti a tutto il pubblico e alla fine l'unico vincitore sarà proprio il fratello di Sharpay, Ryan, che ha saputo far uscire da lui il coraggio di dire alla sorella ciò che pensa di lei. Infine troy e gabriella si baciano nel campo da golf.Personaggi principaliTroy Bolton (interpretato da Zac Efron) è il protagonista maschile del film. E' il ragazzo più conosciuto nella East High e capitano della sua squadra di basket. Ha una relazione con la timida Gabriella Montez. Si sono conosciuti nella festa di capodanno cantando un duetto. I due si scambiano i numeri di telefono e il destino poi ha voluto che Gabriella si trasferisse ad Albuquerque, stessa cittadina in cui vive Troy. Così come molti della East High, anche Troy viene assunto al Lava Springs, il country club dei genitori di Sharpay e Rayn Evans. Durante l'estate numerose opportunità gli vengono offerte (come ad esempio entrare in una squadra di basket molto famosa) ma questo provoca la gelosia dei suoi migliori amici, Chad Danforth, e Gabriella infatti iniziano a credere che il ragazzo si stia dimenticando di loro. E' anche amico di Jason e Zeke. Gabriella Montez (interpretata da Vanessa Hudgens) è la protagonista femminile della storia. È una ragazza molto timida e così intelligente che ha anche preso parte alla gara di Decathlon scolastico nel primo film. Conosciuta come "la secchiona della scuola" nelle sue vecchie scuole, appare, si intelligente, ma anche determinata nella East High. Così come molti della East High, anche Gabriella viene assunta come bagnina al Lava Springs, il country club dei genitori di Sharpay e Rayn Evans. Col passare dell'estate, inizia a capire che Troy è diventato una persona plaggiabile e decide così di finire la loro relazione. Anche se alla fine del film, tornano insieme. La sua migliore amica è Taylor McKessie. E' anche amica di Kelsi e Martha. Sharpay Evans (interpretata da Ashley Tisdale) è l'antagonista del film. Il suo piano per l'estate è quello di passare le intere giornate al country club dei suoi genitori, il Lava Springs. Ha una cotta per Troy Bolton e ogni volta cerca di allontanare quest'ultimo dalla sua amata Gabriella. Il suo piano è quello di ingolosire Troy con delle eccezionali proposte per il suo futuro, e di cantare con lui al Talent Show del country club in modo che i Wildcats non saranno con lui nel numero. Tutto ciò perchè pensa che Troy e Gabriella insieme abbiano complottato affinche lei e suo fratello non si esibissero al musical invernale "Twinkle Town". Ryan Evans (interpretato da Lucas Grabeel) è il fratello gemello di Sharpay e il suo partner nelle esibizioni. Insieme hanno partecipato a 17 produzioni, e si ritengono esperti. Ryan è molto elegante, ossessionato dai propri vestiti, ma non riesce nemmeno a leggere la parola 'Drama'. Nel secondo film, è ben notabile che il personaggio di Ryan viene notevolmente rivoluzionato, infatti stanco di dipendere dalla sua perfida sorella, che inoltre lo ha anche abbandonato nel numero del talent show per cantare con Troy, decide di unirsi ai Wildcats e di stringerci amicizia. Chad Danforth (interpretato da Corbin Bleu) è il miglior amico di Troy e anche amico di Jason e Zeke. Anche lui come il resto dei ragazzi, è stato assunto al Lava Springs come cameriere e all'occorrenda come caddie per mettere un pò di soldi da parte per comprare una macchina affinche impressioni Taylor, di cui è innamorato. Dopo che Troy si monta la testa, Chad inizia a vederlo sotto un'altra luce e ad allontanarsi dal ragazzo, ma alla fine del film i due torneranno migliori amici. Taylor McKessie (interpretata da Monique Coleman) è la migliore amica di Gabriella. E' il capo del club di scienze della scuola. Ha anche lei un lavoro estivo al Lava Springs come Cordinatrice delle Attività. Ogni volta cerca di capire quali siano i piani che Sharpay sta pianificando e riporta tutto quanto alla sua amica Gabriella.



Canzoni:



What Time Is It?: Troy, Gabriella, Ryan, Sharpay, Chad, e Taylor



Fabulous: Sharpay e Ryan Work



This Out: Troy, Gabriella, Chad, Taylor, Jason, Kelsi, Zeke, e Martha



You Are the Music in Me: Troy e Gabriella



Humuhumunukunukuapua'a: Ryan e Sharpay



I Don't Dance: Chad e Ryan



You Are the Music in Me (Sharpay Version): Sharpay



Gotta Go My Own Way: Gabriella e Troy



Bet on It: Troy



Everyday: Troy e Gabriella



All for One: Troy, Gabriella, Ryan, Sharpay, Chad, e Taylor.



Qusto fil mi è piacuto tantissimo e mi ha divertito molto!

IL CINEMA


il cinema è nato nel 1895 grazie all' invenzione dei fratelli Lumìere che mostrano in pubblico, per la prima volta, un apparecchio che era in grado di riprodurre una sequenza di immagini distinte e stampate su una pellicola fotografica creando l'effetto del movimento: il cinematographe

nel 1889 Thomas Edison realizzò la prima cinepresa ed una macchina da visione: la prima permetteva di scattare una rapida successione di fotografie su una pellicola, la seconda permetteva di visualizzare le immagini attraverso un visore. era possibile visualizzare le fotograzie una persona alla volta, mentre con il cinematographe era possibile permettere la visualizzazione ad un pubblico numeroso. questa invenzione era nata principalmente per fine documentaristici e successivamente usata per fare spettacolo.

i primi film proiettati erano dimostrazioni di scene della vita quotidiana. la cinepresa era diventato un mezzo di intrattenimento di massa, nacquero così i film di genere fantastico e il primo film, in senso moderno, fu STORIA DI UNA NAZIONE che venne proiettato nel 1915. di conseguenza si affermarono i primi attori il cui pubblico era affezionato e i primi produttori cinematografici che pagavano molto cari gli attori per far sì che si prestassero nuovamnete a recitare: nacquero così i primi divi e star del cinema.

HOLLYWOOD...

il mito hollywood è nato nel 1910 ed ha origini molto banali, gli attori e registi preferivano la città di Los Angeles in California per girare film, in quanto questa città presentava un clima caldo e soleggiato al posto di New York che era ormai diventata una metropoli.

negli anni 1930 nascono gli studios system che comandano le star pur esaltandone le immagini e intrappolandoli nei loro ruoli, dando vita così ad attori di commedie, di film tragici.

molte star però subiscono la pressione degli studios di cui non riescono a sbarazzarsi, così generando le prime forme di depressione che ancora oggi è presente nei divi del cinema.

il cinema andando avanti con gli anni inizia a far uso di tecniche avanzate che permettono gli effetti speciali, la nascita del cinema a colori, colonna sonora e il montaggio.

la nascita del cinema insomma si può considerare una grandiosa scoperta del ventesimo secolo!










HALLOWEEN

La festa di halloween, che si festeggia la sera del 31 ottobre, ha preso ormai piede anche da noi, soprattutto da quando nelle scuole c'è lo studio della lingua inglese fin dalla pirina età.
L'usanza è di travestirsi da streghe, fantasmi, sucche, scheletri...insomma, tutti i personaggi che "fanno" paura, e a gruppi, andare di famiglia in famiglia, di casa in casa chedendo: "dolcetto o scherzetto (Trick or Treart)??" Se chi apre la porta chiede scherzetto bisogna essere pronti a proporne uno, altrimenti si accettano i dolci offerti. in molti luoghi vengono messe davanti le porte o sulle finestre le zucche svuotate e ritagliate (occhi, naso, bocca) con all'interno un lumino acceso.
Alcuni, invece, organizzano feste durante le quali viene premiato il miglior travestimento "pauroso"; altri, spesso i ragazzi, si trovano a festeggiare questo avvenimento in compagnia mangiando un pizza, guardando un film, divertendosi per la bellezza di stare insieme.

BETA RR 50
La Beta RR 50 è una moto adatta ai ragazzi che vogliono distinguersi dal "branco" e non si accontentano del solito scooter ma vogliono entrare subito nel mondo delle vere moto.
Negli ultimi anni stanno tornando in circolazione i 50ini a marce che sono sempre più gettonati dagli adolescenti. Tra questi 50ini una delle marche più presenti è senz'altro la Beta, che ha fabbricato la gamma "RR 50", per accontentare molti dei ragazzi precedentemente citati, che comprende un modello da enduro e uno da motard (quest'ultimo molto di moda ultimamente).
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Io personalmento sono proprietario di una Beta RR 50 ALU del 2005 e la ritengo la mia principale fonte di divertimento. La mia è la versione motard che è una moto molto divertente tra le curve e molto pricisa nel disegnare le traiettorie.
La versione da enduro invece non ha molto grip sull'asfalto,ma è la moto adatta per scalare mulattiere e piccoli circuiti da cross.
CONCLUSIONE????COMPRATELA!!!!!!

i cellulari nokia

I cellulari della nokia sono, secondo il mio punto, di vista i migliori in circolazione in quanto non mi hanno mai dato problemiInfatti il mio primo cellulare è stato il 3310 e devo ammmettere che, anche se non era a colori e con prestazioni limitate, mi sono tovato veramente molto bene. Questo era sorprendente infatti oltre a non avermi mai dato problemi non mi si è mai rottoSe l'ho cambiato è solo perchè volevo un cellulare con prestazioni migliori e più avanzate. Quindi dal 3310 sono passato al 3220 e anche di quello non mi sono pentito. Forse l'unico difetto che aveva era che risultava indietro con la tecnologia del momento. Infatti, purtroppo, non aveva ne bluethot ne infrarossi, e oltre a gli mms non avevo alcun mezzo per scambiare foto e canzoni con i miei amici. Ma questo sarebbe stato inutile anche perchè non disponeva di una quantità di memoria sufficente e non si poteva aumentarla. Comunque anche questo telefono si è rivelato veramente bello. Dopo circa un anno anche qiesto modello lo ho cambiato ed è state una scelta lunga e difficile. Infatti c'erano vari modelli che mi piacevano molto ed ero veramente indeciso e ovviamente molto affrettato a prendermelo. Cosicchè dopo un lungo periodo di indecisione, avevo deciso il modello che mi era stato suggerito da mio cugino. E così feci. Mi comprai il nokia n70 e non me ne sono ancora pentito. A volte mi si blocca per qualche minuto ma penso che sia a causa di tutti i giochetti che gli istallo sopra. Comunque tutto il resto è perfetto e non ho da che lamentarmi anche perchè è al pari della tecnologia di questi tempi. Questo cellulare spero di non cambiarlo mai e se mi si rompesse lo sostituirei con un altro nokia.

il diluvio


Il diluvio è un'immane inondazione o piaggia inarrestabile, che secondo molte tradizioni mitologiche colpì la terra in un remoto passato e pose fine a una stagione dell'umanità per inaugurarne una nuova.



Tracce archeologiche lasciano pensare che una simile catastrofe si sia effettivamente verificata in tempi storici (3000 a.C.) e abbia lasciato tracce nei racconti di tradizione orale; secondo la versione della Genesi, il diluvio fu mandato da Dio per punire l'umanità corrotta; una narrazione analoga alla versione biblica è contenuta nel poema babilonese noto come Epopea di Gilgamesh.



Nella storia dell'arte occidentale, il diluvio universale fu spesso rappresentato: molte note sono le interpretazioni di Paolo Uccello negli affreschi della chiesa di Santa Maria Novella.
Nella bibbia, Noè salva se stesso, la sua famiglia e le coppie di animali su una nave per la ripopolazione dopo il diluvio mandato da Jahvè per distruggere il genere umano.
Si riteneva comunemente che il diluvio biblico fosse un evento storico, ma gli studi comparativi delle mitologie del mondo hanno rilevato numerosi miti sul diluvio universale.



Il precedente più noto del mito biblico è il racconto sumero del diluvio, presente in diverse versioni della mitologia mesopotamica.
Dopo il diluvio, l'arca si pose sulla cima di un'alta montagna, uomini e animali scendono a terra e la barca ha raggiunto il proprio obbiettivo. In ogni caso l'arca è sopravvisuta come simbolo di sicurezza e di riferimento in mezzo ad un turbine didtruttivo.
L'Epopea di Gilgamesh è un poema epico babilonese scritto nel secondo millennio a.C. prende nome dal protagonista, il re di Uruk (Gilgamesh), l'eroe che con il compagno Enkidu affronta avventure di ogni genere, alla ricerca del segreto dell'immortalità.




Dopo la morte di Enkidu, Gilgamesh fa un lungo viaggio per andare dal saggio Utnapistim, scampato al diluvio universale. questi gli narra la storia del diluvio e infine gli rivela che in fondo al mare esiste la pianta dell'eterna giovinezza.



Gilgamesh riesce a raggiungerla ma la perde per colpa di un serpente. Torna allora a Uruk dove comprende che l'immortalita appartiene agli dei.
molti argomenti sono presenti in diversi testi per questo si crede che nell'antichità alcuni temi fossero molto diffusi.