venerdì 14 dicembre 2007

brutti paola digital divide

Digital divide, è il termine tecnico utilizzato in riferimento alle disuguaglianze nell’accesso e nell’utilizzo delle tecnologie della cosiddetta “società dell’informazione”.
Esso cominciò ad essere utilizzato dalle amministrazioni americane per indicare la non omogenea fruizione dei servizi telematici tra la popolazione statunitense.
Il problema del Digital divide è presente anche all’interno degli stati più sviluppati. Sicuramente però i suoi effetti sono ancor più gravi all’interno dei paesi arretrati: l’impossibilità d’avvicinarsi alla tecnologia oggi chiude infatti qualsiasi possibilità di recupero economico di questi paesi.
Le Nazioni Unite si sono mobilitate per il raggiungimento di un obiettivo fondamentale: permettere che l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione diventi un servizio a disposizione di tutta l’umanità.
Ma la stessa povertà di questi paesi non permette alla popolazione di acquisire un’alfabetizzazione né di base né tantomeno di tipo informatico: si viene a creare un circolo vizioso che porta paesi del terzo mondo ad aumento dell'analfabetismo, alla scarsa conoscenza informatica, ad un costo elevato dell'hardware, alla mancanza di infrastrutture di comunicazione e di contenuti in lingue dei paesi arretrati.
PROGETTO PIANO EUROPEO
Le linee d’azione previste nel Piano europeo sono finalizzate al raggiungimento di tre obiettivi prioritari:
- realizzare un accesso più economico, rapido e sicuro a Internet;
-investire nelle risorse umane e nella formazione, favorendo la partecipazione di tutti all’economia basata sulla conoscenza;
-promuovere l’utilizzo di Internet, anche nella pubblica amministrazione e nei servizi, accelerando l’e-commerce e sviluppando contenuti digitali per le reti globali.
-In Francia sono stati realizzati oltre 7000punti di accesso gratuito a internet.
PIANO ITALIANO
Il Piano del governo italiano, finanziato con il 10 per cento delle entrate ottenute con la gara Umts, considera la transizione verso la Società dell’informazione come priorità strategica; parte dal presupposto che le tendenze allo sviluppo e all’adozione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) sono largamente spontanee e decentrato. Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche 1997-2000 ha interessato moltissime scuole di ogni ordine e grado, ottenendo importanti risultati. Tre gli obiettivi:

-promuovere fra gli studenti la padronanza della multimedialità;
- accrescere l’efficacia dei processi di insegnamento-apprendimento e la stessa organizzazione della didattica;
- migliorare la professionalità degli insegnanti.
Per sviluppare politiche di sostegno alle scuole il ministero ha attivato un insieme di risorse, avviando una politica di accordi con le imprese private, che presenteranno alle scuole consulenza tecnologica, servizi e azioni di stimolo (premi, concorsi ecc.).
Verona
Attraverso il supporto di Intesys il Comune di Verona ha gestito un progetto innovativo volto a consentire l'utilizzo di strumenti informatici anche ad anziani, quindi ad una generazione che non ha avuto l'opportunità di apprenderne il "funzionamento" e quindi a imparare che cos'è Internet e i suoi strumenti.
Il Comune di Verona affronta la tematica del Digital Divide, con una serie di iniziative che hanno per obiettivo l’alfabetizzazione informatica. Il primo percorso didattico sarà rivolto agli ultrasessantenni e, oltre ad un corso che fornisce le conoscenze informatiche di base, prevede la realizzazione di una piattaforma di eLearning, progettata da Intesys, per l’approfondimento individuale di quanto appreso in aula.
http://it.wikipedia.org/wiki/Digital_divide
http://www.intesys.it/Digital-Divide/?id_menu=4&ti=4

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