venerdì 14 dicembre 2007

IL BULLISMO







DEFINIZIONE: Diciamo che un ragazzo subisce delle prepotenze quando un altro ragazzo, o un gruppo di ragazzi, gli dicono cose cattive e spiacevoli, sempre prepotenza quando un ragazzo riceve colpi, pugni, calci e minacce, quando viene rinchiuso in una stanza, riceve bigliettini con offese e parolacce, quando nessuno gli rivolge mai la parola e altre cose di questo genere. Questi fatti capitano spesso e chi subisce non riesce a difendersi. Si tratta sempre di prepotenze quando un ragazzo viene preso in giro ripetutamente e con cattiveria. Non si tratta di prepotenze quando due ragazzi, all’incirca della stessa forza, litigano tra loro o fanno la lotta.






TRE TIPI DI VIOLENZE:






  1. aggressioni fisiche: calci, pugni, sottrazione di beni




  2. aggressioni verbali: minacce, offese, insulti, prese in giro




  3. violenze psicologiche: esclusione, isolamento, diffusione di calunnie



Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo con caratteristiche peculiari e distintive, sulle quali c’è un vasto consenso a livello internazionale (Olweus, 1996). Il bullismo è caratterizzato da tre fattori che permettono di discriminare tale fenomeno da altre forme di comportamento aggressivo e dalle prepotenze. Questi fattori sono:







  • l’intenzionalità: il comportamento aggressivo viene messo in atto volontariamente e consapevolmente;




  • la sistematicità: il comportamento aggressivo viene messo in atto più volte e si ripete quindi nel tempo




  • l’asimmetria di potere: tra le parti coinvolte (il bullo e la vittima) c’è una differenza di potere, dovuta alla forza fisica, all’età o alla numerosità quando le aggressioni sono di gruppo;
    la vittima, in ogni caso, ha difficoltà a difendersi e sperimenta un forte senso di impotenza


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